L'INFIDA ZECCA
L’USL 2 Umbria, in collaborazione con la Protezione Civile, ha stilato un vademecum che possa aiutare non solo i cittadini punti da una zecca, ma anche informarli sui comportamenti da tenere in caso di attività potenzialmente a rischio, come quelle all’aria aperta.
BUONE PRATICHE
È opportuno ricordare che durante l’attività escursionistica, specie se si attraversano delle zone con erba alta o con vegetazione fitta, è buona norma:
- Preferire indumenti chiari, così che sia più facile individuarla.
- Usare scarponcini e infilarvi il fondo dei pantaloni.
- Infilare la maglietta nei pantaloni
- Non sedere direttamente sull’erba e non appoggiarvi maglie, borse o zaini.
- Controllare gli animali domestici.
- Controllare sempre le zone più delicate come la piega del ginocchio, l’inguine e le ascelle.
COSA FARE IN CASO DI PUNTURA
C’è qualcosa che si può fare se si è punti, ma se non si è sicuri rivolgersi al proprio medico o al Pronto Soccorso.
- Togliere la zecca con una pinzetta, prendendola il più possibile vicino alla pelle e applicando una leggera torsione. Non schiacciarla. Se resta attaccata anche una piccola parte, rimuoverla con un ago sterile e disinfettare la zona.
- Non usare olio, benzina, altre sostanze o aghi incandescenti per staccarla perché la zecca potrebbe vomitare sangue infetto.
I PERICOLI
La zecca del bosco (Ixodes ricinus) può provocare l’encefalite da zecche o trasmettere la malattia di Lyme (o Borreliosi), che causa un eritema il quale, partendo dalla zona della puntura, si allarga formando un anello. Bisogna dunque segnare sul calendario il giorno in cui si è rimossa la zecca e monitorare la zona interessata per tutto il mese successivo. Se compare l’arrossamento rivolgersi subito al medico: se non riconosciuta e curata, la malattia di Lyme può propagarsi ad altri organi e necessitare quindi di terapie più impegnative che non sempre riescono a risolvere completamente i danni causati.
La più nota malattia causata dalla zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus) è invece la Rickettiosi, che provoca febbre, cefalea e una tipica eruzione esantematica su arti e tronco.