
Tra le guglie del Monte Civetta
Due giorni per andare alla scoperta delle torri naturali del massiccio del Civetta, nelle Dolomiti bellunesi: un luogo impervio caratterizzato da quella che viene definita la parete delle pareti, un alto di oltre 1000 metri di dislivello sul quale si snodano molte famose vie di arrampicata. La parete delle pareti, poco visibile per noi che saliremo dal versante zoldano, ci riporterà alla mente una delle ipotesi fatti sull’origine del toponimo: come il rapace notturno folcloristicamente portatore di sventure, ne avvertiremo la presenza senza poterla scorgere.
La nostra ascesa prenderà avvio da Pecol: si snoderà lungo l’Anello Zoldano e poi lungo parte dell’Alta Via 1 delle Dolomiti, ed è riservata a escursionisti ben allenati e consapevoli di affrontare strappi repentini e tecnici. Il sentiero si incunea tra lo Schinal del Bech (2326 m), Punta Civetta (2920 m), Torre di Valgrande e Torre di Coldai (rispettivamente 2715 e 2600 metri).
La faticosa giornata si concluderà al Rifugio Coldai.
Il secondo giorno chiuderemo l’anello con una breve escursione fino a Pecol, in modo da agevolare chi intende rincasare nella stessa giornata.
Si consiglia di arrivare a Pécol nella giornata di venerdì 18 luglio, in modo da essere riposati e pronti a partire per l’escursione l’indomani.
Cena sociale (facoltativa)
GIORNO 1 (SABATO): PECOL – RIFUGIO COLDAI
Partenza escursione da Pecol.
Lunghezza: 7,5 km
Dislivello: + 1031 m / – 267 m
Difficoltà: alta
Durata: circa 6 ore

Pernotto e cena al Rifugio Coldai.
GIORNO 2 (DOMENICA): RIFUGIO COLDAI- PECOL
Lunghezza: 4,5 km
Dislivello: + 7 m / – 725 m
Difficoltà: media
Durata: circa 2 ore

Equipaggiamento: abbigliamento tecnico con due cambi, almeno 1,5 litri d’acqua, spuntini (frutta essiccata o secca, frutta fresca, barrette), ciabatte per la doccia, asciugamani.
Partecipazione: per partecipare all’escursione è obbligatorio essere in regola con l’iscrizione all’anno escursionistico in corso.